Pact For Skills & CCIs: tra i bisogni attuali e gli orientamenti futuri

Il viaggio di ArtLab 22 è iniziato.

Il 17 maggio abbiamo inaugurato la nuova edizione con il Satellite #1, in diretta dall’ Officina Creativa di Matera con un format innovativo di streaming radiofonico promosso insieme a Radio Deus e in collaborazione con Materahub e Fondazione Matera-Basilicata 2019.

Questo primo appuntamento dedicato al tema delle competenze si è svolto in tre sessioni, in cui, insieme a relatori nazionali e internazionali, abbiamo approfondito i principali programmi e progetti attivi in Europa per poi spostare lo sguardo sulla situazione italiana.

Siamo partiti dal Pact For Skills: una tra le più importanti iniziative della Commissione Europea, lanciata a novembre 2020 che ha l’obiettivo di arginare il gap delle competenze. Un progetto rivolto a organizzazioni, enti e amministrazioni per promuovere la formazione continua e prevedere la domanda futura, in ottica cross-settoriale. Il Pact For Skills offre una preziosa opportunità di incontro tra attori del settore, attraverso il Networking Hub e la formazione: webinar, seminari, iniziative di lifelong learning, che interpretano l’impegno concreto in termini di upskilling e reskilling. All’interno di questa traiettoria anche le imprese culturali e creative hanno raggiunto il proprio patto di settore, che ha visto insieme le istituzioni e i rappresentanti del comparto, con l’obiettivo comune di identificare sfide, bisogni e nuove competenze.

Barbara Stacher, Senior Expert della Commissione Europea ha sottolineato durante l’incontro - la rilevanza delle competenze creative trasversali ad ogni settore. “Trasversali e trasformative in termini di impatto sociale” aggiunge Gerin Trautenberger, di European Creative Business Network che sin dall’inizio ha coordinato le operazioni per la redazione del Manifesto di cui ci ha illustrato le diverse sezioni.

Nella seconda sessione abbiamo approfondito i due blueprint per i settori culturali e creativi: Charter e Cyanotypes con i coordinatori delle iniziative, rispettivamente Lluis Bonet, dell’Università di Barcellona e David Crombie dell’University of Arts di Utrecht. Entrambi i progetti hanno l’obiettivo di costruire una coalizione tra i professionisti del settore per cercare di anticipare gli orientamenti futuri in tema di competenze. Anche in questo caso é emersa la necessità di colmare il gap e di acquisire skills trasversali per rendere il settore più competitivo in Europa e fuori dall’Europa. Grazie alla sinergia dei diversi attori, Charter e Cyanotypes rispondono in maniera sistemica e strategica alle sfide attuali: la transizione digitale e ambientale, l'intelligenza artificiale.

“L’obiettivo è costruire una solida alleanza all’interno dell’ecosistema culturale” ha spiegato Bonet, “tra il settore professionale, formativo e le organizzazioni pubbliche e private che hanno bisogno di queste professionalità”. Un reciproco scambio e sostegno tra i blueprint e il Pact For Skills, per raggiungere risultati tangibili.

E in Italia? Tra le criticità del passato e le sfide del futuro abbiamo analizzato la situazione del nostro Paese con Alessandra Gariboldi, di Fondazione Fitzcarraldo, Erminia Sciacchitano, Ministro della Cultura e Martina De Luca di Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Abbiamo parlato della rilevanza delle nuove competenze, che nascono dall’ibridazione e dall’intreccio di esperienze con diversi settori e necessitano di un approccio specifico e rapportato al contesto all’interno del quale vengono sviluppate.

Pensare alla formazione in termini strategici rappresenta un bisogno reale, attraverso il riconoscimento del processo da parte delle istituzioni e la promozione della formazione continua che non si arresta al campo accademico ma che prosegue in percorsi di aggiornamento funzionali alla crescita professionale. “È necessario che il mondo della formazione, del mercato e dei saperi si muovano all’unisono” ha aggiunto Gariboldi. Il dibattito è maturo nel nostro Paese, per questo emerge l’urgenza di creare una sensibilità per riconoscere il ruolo della formazione come strumento di cambiamento organizzativo. Torneremo a parlare di competenze e a seguire gli sviluppi delle iniziative in corso.

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